PIZZERIA VITTORIA un case model per L’INCLUSIONE E IL DISABILITY MANAGEMENT in Ucraina -Project Coordinator Matilde Leonardi

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PIZZERIA VITTORIA un case model per L’INCLUSIONE E IL DISABILITY MANAGEMENT in Ucraina

Project Coordinator Matilde Leonardi 

Come è nata l’idea: sotto un bombardamento in un rifugio

Durante la mia prima visita in Ucraina al centro di riabilitazione per bambini Dhzerelo a Lviv, nell’aprile 2022, c’è stato un bombardamento e siamo rimasti 3 ore nel rifugio, anche senza luce. Ero molto spaventata, ma ho deciso che se quella fosse stata la fine, avrei voluto concludere con un progetto e così ho proposto a Zoreslava Liulchak, direttrice del Centro Dhzerelo, e a Oksana Hydria, direttrice dell’unità di riabilitazione infantile dell’ospedale di Lviv e direttrice di riabilitazione a Dhzerelo, di realizzare un progetto inclusivo e davvero innovativo per l’Ucraina.

Ero in uno dei centri più inclusivi del Paese ma anche ero in uno dei pochi centri ucraini che negli anni ha cambiato la propria cultura e il proprio approccio uscendo dal modello post sovietico della “difettologia” per creare un nuovo approccio in linea con ICF e la Convenzione ONU dei Diritti delle Perosne con disabiltà.

Solo 2 anni fa è iniziata infatti in Ucraina una nuova cultura della disabilità con l’adozione della Classificazione ICF dell’OMS e del suo modello bio-psico-sociale. Ora in Ucraina è in fase di completamento l’implementazione dell’ICF nel sistema elettronico di documentazione medica. Attualmente, il Ministero della Salute ha una serie di webinar online sui fondamenti di base dell’ICF, definendo quindi  una diagnosi funzionale secondo l’ICF, creando un piano riabilitativo individuale basato sull’ICF e cercando di aggiornare su base biopsicosociale il sistema disabilità del Paese. Proprio all’inizio di settembre 2023, l’Ucraina avrà già una nuova documentazione medica elettronica nei reparti di riabilitazione basata sull’ICF.

Ma la riabilitazione da sola non basta. Le persone hanno, tra l’altro, il diritto al lavoro e in Ucraina non esiste ancora una legge per l’occupazione inclusiva. Il divario occupazionale persiste poiché le persone con disabilità si trovano ad affrontare un divario sostanziale e duraturo nelle competenze a causa della disabilità: senza le competenze richieste e la possibilità di aggiornare tali competenze in un mercato del lavoro in continua evoluzione, le persone con disabilità non sono su un piano di parità per entrare nel mondo del lavoro,  occupare un posto vacante o mantenere un lavoro. Bassi tassi di occupazione sono anche responsabili di alti tassi di povertà tra le persone con disabilità.

Guardando al futuro, il governo ucraino dovrebbe anche concentrarsi su aree chiave per migliorare l’inclusione nel mercato del lavoro delle persone con disabilità: prevedere leggi inclusive, percorsi di inclusione, di ritorno al e mantenimento del  lavoro, dovrebbe definire obblighi sia per i datori di lavoro che per i dipendenti e definire percorsi di riabilitazione occupazionale e professionale. In secondo luogo dovrebbe rafforzare la capacità dei servizi per l’impiego (pubblici) di identificare precocemente gli ostacoli sanitari all’ occupazione e di fornire misure mirate alle esigenze di ciascun individuo, comprese quindi tutte le esigenze delle persone con disabilità. 

Per rendere le politiche più efficaci, il cambiamento futuro deve rientrare in una forte prospettiva di mainstreaming della disabilità. Il mainstreaming della disabilità, che è anche al centro della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con Disabilità, dovrebbe essere attuato rigorosamente in tutti i settori politici in Ucraina. Le principali parti interessate e le istituzioni tradizionali devono comprendere l’importanza dell’inclusione ed essere responsabili della sensibilizzazione e dell’inclusione paritaria delle persone con disabilità nei loro programmi e approcci. Tutto questo è noto e chiaro.Ma come iniziare durante una situazione di guerra a pensare a questo, e come farlo ADESSO??

Occupazione inclusiva: una nuova cultura per le persone con disabilità in Ucraina

Così ho proposto, durante quel lungo bombardamento russo, di fare una PIZZERIA a Lviv, un luogo dove l’inclusione è la regola e il lavoro è il risultato, insieme alla solidarietà, all’amicizia, agli affari e a nuovi apprendimenti. Un luogo dove alcune delle persone con disabilità del Centro Dhzerelo insieme ai veterani dei Centri di Riabilitazione come UNBROKEN o SUPERHUMAN a Lviv, per esempio, e con altri lavoratori, potrebbero lavorare insieme in modo inclusivo. Una nuova cultura inclusiva sulla disabilità in Ucraina è soprattutto necessaria ora con tutti i veterani e le vittime di guerra che aumentano a vista d’occhio. In un anno di guerra l’Ucraina ha aumentato il numero di veterani con disabilità di circa 55.000 giovani soldati, e finora non esiste un conteggio esatto dei civili e questi si sommano a tutte le persone con disabilità che erano già in Ucraina prima della guerra, 2 milioni secondo le stime prima della guerra, e quelle negli Internats (istituti dove della guerra vivevano lì secondo l’UNICEF 220.000 adulti e 88.000 bambini con disabilità, spesso in severe restrizioni e violazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità).

Una nuova visione inclusiva per tutti, a partire dai veterani e da tutte le persone con disabilità

Dobbiamo lavorare insieme agli amici e colleghi ucraini per provare a creare una nuova cultura del funzionamento, della salute e della disabilità. I veterani saranno quelli che potranno aiutare a costruire una grande riforma. Infatti non possono essere esclusi dalla società, né stigmatizzati, né semplicemente messi a casa con una pensione, come venivano trattati come i reduci della seconda guerra mondiale. Sono eroi e hanno bisogno di una nuova lingua e di una nuova cultura. Questa cultura non esiste ancora in Ucraina, oppressa dalle emergenze della guerra. Questa cultura però è soprattutto necessaria e anche in questa tragedia, questo momento può essere occasione di speranza e innovazione. Ne abbiamo discusso con gli amici del rifugio quel giorno a Lviv e la nostra discussione è durata fino alla fine del bombardamento e oltre. Nasce da lì il progetto PIZZERIA VITTORIA a Leopoli.

Il Progetto PIZZERIA VITTORIA

Ho iniziato a parlare di questo progetto una volta tornata in Italia, dove abbiamo diverse esperienze simili di lavoro inclusivo. Quello che è successo da allora è che la MORETTI Forni, un’industria di forni di Pesaro, la mia città natale, ha regalato un forno per pizza da portare a Lviv. #Adoremus ODV, una ONG per la promozione delle persone con disabilità di Bologna, nota per i suoi corsi di cucina con Chef Stellati e con un approccio inclusivo (e gioioso),  mi ha assicurato di poter fare la formazione per pizzaioli, ovvero potrebbe formare persone con disabilità che verrebbero da Leopoli a Bologna nelle proprie sedi, e anche fare formazione a Lviv da parte di alcuni pizzaioli italiani, garantendo corsi gratuiti su come si fa la pizza. Stiamo valutando la possibilità, visto che purtroppo la guerra è ancora in corso, di ospitare nei prossimi mesi alcune persone con disabilità e reduci di guerra a Bologna, fornendo loro i corsi di PIZZA, poi abbiamo anche in programma di avere pizzaioli dall’Italia che vanno a Lviv per fare corsi di formazione. Altri promettono sostegno per la partenza del progetto che sta crescendo ogni giorno e raccoglie consensi da parte di molte e differenti entità e persone.

La PIZZERIA VITTORIA come modello di ambiente di lavoro inclusivo, come case study per la gestione della disabilità nel settore del lavoro

Nel frattempo la PIZZERIA VITTORIA è diventata il caso modello per l’occupazione inclusiva utilizzato nel Corso universitario sul Disability Management in Ucraina, corso innovativo che sarà fornito come uno sforzo congiunto della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Besta, dell’Università Cattolica – Centro di Bioetica di Milano, della Università Cattolica dell’Ucraina di Leopoli, del Dhzerelo center, della Accademia medica dell’Ucraina, e vedrà molti docenti internazionali e nazionali lavorare assieme.

PIZZERIA VITTORIA Project Coordinator: Matilde Leonardi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DISABILITY MANAGEMENT IN UCRAINA COURSE AND PIZZERIA VITTORIA PROJECT IN COLLABORATION WITH:

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano, Italia

Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della vita, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, Roma, Italia

Università Cattolica Ucraina, Lviv, Ucraina

Dhzerelo Children Rehabilitation Centre, Lviv, Ucraina

Unita di riabilitazione pediatrica, National Hospital, Lviv , Ucraina

THANKS TO THE SUPPORT OF

MORETTI Forni, Pesaro

#ADOREMUS ODV, Bologna

MORE TO COME….     

        

L’11 maggio alle 11 a Palazzo Marino il premio a 11 “campioni” di solidarietà e legalità.Un riconoscimento a “campioni” di solidarietà, legalità e civismo: è il Premio Campione

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CITY ANGELS
l’11 maggio alle 11 a Palazzo Marino
il premio a 11 “campioni” di solidarietà e legalità
Un riconoscimento a “campioni” di solidarietà, legalità e civismo: è il Premio Campione, organizzato da Mario Furlan e dai City Angels e giunto alla ventiduesima edizione.
Dieci vincitori sono stati scelti da una giuria composta dai direttori di 21
prestigiose realtà dell’informazione italiana. Sono, in ordine alfabetico:
Affaritaliani.it, Ansa, Avvenire, Corriere della Sera, Famiglia Cristiana,
Fanpage, La Gazzetta dello Sport, Il Giornale, Il Giorno, Leggo, Libero,
Mediaset news, Meta (Facebook e Instagram), Metro, Milano Today, Milano
Tomorrow, Tg Regionale Rai, Radio Lombardia, La Repubblica, Upday,
Wikimedia. Un undicesimo vincitore è il “Campione della gente”, scelto online da decine di migliaia di clienti e follower di Coop Lombardia tra una rosa di 10 nomi.
Dopo due anni di sospensione dovuta alla pandemia ritorna poi il Premio
Campioncino, che viene attribuito alla scuola che più si è distinta per il suo
impegno sociale.
Questo “Oscar della bontà” consiste in una statuina che rappresenta un uomo con un grande cuore in mano. Lo sponsor dell’edizione 2023 è Yakult..
Conduce la cerimonia l’attrice e testimonial dei City Angels Rajae Bezzaz,
inviata di Striscia la Notizia, dove si occupa spesso di questioni relative
all’accoglienza e all’integrazione dei migranti.
All’inizio del Premio Renato Mannheimer illustrerà i risultati di un sondaggio tra gli italiani su chi sia, secondo loro, il personaggio che più fa del bene.
La cerimonia di consegna del Premio avrà luogo Giovedì 11 maggio alle ore 11 nella Sala Alessi di Palazzo Marino in piazza della Scala 1, alla presenza di varie Autorità istituzionali, tra cui la Presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi.
La Presidente dichiara: “È un piacere accogliere e premiare a Palazzo Marino i vincitori del Premio Campione, un riconoscimento importante alle tante cittadine e ai tanti cittadini che si sono spesi per la legalità e in azioni di solidarietà verso gli altri. Milano e il Paese sono grati a chi si prodiga
quotidianamente per il bene altrui, spesso lavorando silenziosamente e in
maniera disinteressata. Un ringraziamento anche ai City Angels, che sono un grande esempio di impegno civico e altruismo”.
Saranno inoltre presenti gli Assessori comunali Lamberto Bertolé (Welfare e salute), Arianna Censi (Mobilità) e Pierfrancesco Maran (Casa e piano
quartieri); il giudice della Corte penale internazionale e Sostituto Procuratore generale presso la Corte d’Appello Cuno Tarfusser; il Provveditore agli studi, Marco Bussetti.
Sul palco il nuovo Presidente onorario dell’Associazione, il docente
universitario e imprenditore digitale Andrea Rangone; la storica Madrina dei City Angels, Daniela Javarone; i filantropi Adolfo Vannucci e Luca Nunno; e alcuni testimonial dell’Associazione: i personaggi dello spettacolo, della musica, della televisione, della moda e dei social Enrico Beruschi, Alberto Camerini, Stefano Chiodaroli, Fede Asso, Marco Ferradini, Nino Formicola, Alberto Fortis, Tessa Gelisio, Ronnie Jones, Mario Lavezzi, Leonardo Manera,Alviero Martini, Edoardo Raspelli, Rosmy e Jo Squillo.
Il Premio gode del patrocinio di: Comune di Milano, Regione Lombardia, Città Metropolitana, Associazione Nazionale Magistrati, Agenzia delle Entrate, Ordine degli Avvocati, Comunità ebraica, Rotary Club, Lions Club,
Osservatorio Metropolitano di Milano.
I City Angels, volontari di strada d’emergenza, sono stati fondati a Milano nel 1994 da Mario Furlan, docente universitario di Motivazione e crescita
personale e fondatore del Wilding, l’autodifesa istintiva. Oggi sono presenti in 21 città italiane e in 3 città svizzere, con 600 volontari, di cui oltre il 50% donne.

www.cityangels.it www.premiocampione.it

 

Milano, maggio 2023
Per informazioni: City Angels – Sede centrale di Milano (Tel. 0226809435 –
info@cityangels.it)

I City Angels consegnano il Premio Campione 2023, uno degli 11 premiati è Matilde Leonardi

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Giovedì 11 maggio in Sala Alessi la cerimonia di consegna del riconoscimento a persone distintesi per solidarietà, legalità e civismo

Un riconoscimento a “campioni” di solidarietà, legalità e civismo, giunto alla 22ma edizione: è il Premio Campione, organizzato dai City Angels, volontari di strada d’emergenza, fondati a Milano nel 1994 da Mario Furlan, docente universitario di Motivazione e crescita personale e fondatore del Wilding, l’autodifesa istintiva. Oggi sono presenti in 21 città italiane e in 3 città svizzere, con 600 volontari, di cui oltre il 50% donne.

Dieci vincitori sono stati scelti da una giuria composta dai direttori di 20 prestigiose realtà dell’informazione italiana: Affaritaliani.it, Ansa, Avvenire, Corriere della Sera, Famiglia Cristiana, Fanpage, La Gazzetta dello Sport, Il Giornale, Il Giorno, Leggo, Libero, Mediaset news, Meta (Facebook e Instagram), Metro, Milano Today, Milano Tomorrow, Radio Lombardia, La Repubblica, Upday, Wikimedia. Un undicesimo vincitore è il “Campione della gente”, scelto online da clienti e follower di Coop Lombardia tra una rosa di 10 nomi.

Dopo due anni di sospensione dovuta alla pandemia ritorna poi il Premio Campioncino, attribuito alla scuola che più si è distinta per il suo impegno sociale. Questo “Oscar della bontà” consiste in una statuina che rappresenta un uomo con un grande cuore in mano.

La cerimonia di consegna avrà luogo giovedì 11 maggio alle 11 nella Sala Alessi di Palazzo Marino (piazza della Scala 1, Milano), alla presenza di varie autorità istituzionali: tra loro la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, gli assessori comunali Lamberto Bertolé (Welfare e salute), Marco Granelli (Sicurezza) e Pierfrancesco Maran (Casa e piano quartieri), il giudice della Corte penale internazionale e Sostituto Procuratore generale presso la Corte d’Appello Cuno Tarfusser, il provveditore agli Studi Marco Bussetti.

Condurrà la cerimonia l’attrice e testimonial dei City Angels Rajae Bezzaz, inviata di «Striscia la Notizia», dove si occupa spesso di questioni relative all’accoglienza e all’integrazione dei migranti. All’inizio del Premio Renato Mannheimer illustrerà i risultati di un sondaggio tra gli italiani su chi sia, secondo loro, il personaggio che più fa del bene.

Sul palco il nuovo presidente onorario dell’Associazione, il docente universitario e imprenditore digitale Andrea Rangone; la storica “Madrina” dei City Angels Daniela Javarone; i filantropi Adolfo Vannucci e Luca Nunno; e alcuni testimonial dell’Associazione (Enrico Beruschi, Alberto Camerini, Stefano Chiodaroli, Fede Asso, Marco Ferradini, Nino Formicola, Alberto Fortis, Tessa Gelisio, Ronnie Jones, Mario Lavezzi, Leonardo Manera, Alviero Martini, Edoardo Raspelli, Rosmy e Jo Squillo).

Il Premio gode del patrocinio di Comune di Milano, Regione Lombardia, Città Metropolitana, Associazione Nazionale Magistrati, Agenzia delle Entrate, Ordine degli Avvocati, Comunità ebraica, Rotary Club, Lions Club, Osservatorio Metropolitano di Milano.

Lo sponsor dell’edizione 2023 è Yakult.

I City Angels consegnano il Premio Campione

Neurology as a public health issue. “La mamma” of ICF

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I started my job  at WHO 32 yrs ago on 1st April, it has been the best joke life ever did to me!

In 1991 as Junior professional officer in charge of neurology I dreamed that neurology could become a public health issue and last year with #WHOiGAP it became! I report this on a Commentary that was just published on Lancet Neurology! https://www.thelancet.com/journals/laneur/article/PIIS1474-4422(23)00085-6/fulltext?rss=yes

In 1991, neurologist Matilde Leonardi was the medical officer at WHO who was in charge of the UN health agency’s efforts and output in neurology. Back then, her work mostly focused on epilepsy and, later on, the burden of neurological diseases. But throughout her time at WHO, she promoted neurology as a public health issue. When WHO announced the formation of a Brain Health Unit in 2019, Leonardi, now at Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta (Milan, Italy), was one of many people in the neurological community who welcomed it. “Finally! WHO had a Brain Health Unit”, she tells The Lancet Neurology. “For me, it was something to celebrate.”

 

 

 

 

 

 

 

 

And then since 1995, and till now,  I did with passion professionality and love ICF, the WHO Classification of Functioning, Disability and Health, and worked for it and for making the  biopsychosocial model of disability the global reference model for disability functioning and health.

I am worldwide called ‘la mamma’ of ICF and I love ❤️this!!

Thank you 1stApril #bestjokeever

In Ucraina a cercare di curare il presente e a parlare di futuro

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https://www.superando.it/2023/03/23/in-ucraina-a-cercare-di-curare-il-presente-e-a-parlare-di-futuro/

In Ucraina a cercare di curare il presente e a parlare di futuro

a cura di Patrizia De Santo-  SUPERANDO 23 marzo 2023

«Le persone con disabilità in Ucraina stanno rapidamente aumentando come conseguenza della guerra. So che abbiamo davanti una lunghissima strada per ricostruire il Paese ed è necessario continuare a collaborare con i colleghi per non farli mai sentire soli nella guerra che coraggiosamente affrontano, ma anche nei progetti che si fanno per il futuro delle persone con disabilità nel loro Paese, senza guerra…»: a dirlo è la dottoressa Matilde Leonardi, coordinatrice delle missioni umanitarie in Ucraina dell’Associazione Tesla Owners Italia il cui quarto viaggio si è concluso pochi giorni fa

Leopoli, marzo 2023, Tesla Owners Italia

Nei giorni scorsi davanti all’Ospedale Pediatrico di Leopoli in Ucraina, con le 106 uova di Pasqua portate dall’Associazione Tesla Owners Italia per i bambini malati

Si è conclusa il 19 marzo scorso la quarta missione umanitaria in Ucraina dell’Associazione Tesla Owners Italia, a distanza di un anno dalla prima dell’11 marzo 2022 e a poco più di un anno dallo scoppio del conflitto.
«Un anno dopo la nostra prima missione – commenta Luca Del Bo, presidente di Tesla Owners Italia -, un anno dopo il conflitto, speravamo tanto di non dover ritornare, ma siamo arrivati anche in questo viaggio a Leopoli con le auto elettriche strapiene di aiuti e con generi di conforto raccolti in Italia grazie alla magnifica catena di solidarietà. Tanti i medicinali e gli apparati medici destinati all’Ospedale Pediatrico di Leopoli e alla Federazione Medica Ucraina per gli ospedali dell’Est del Paese martoriato dalla guerra. E poi 106 uova di Pasqua, che saranno la sorpresa per i bambini malati dell’ospedale e dell’hospice pediatrico di Leopoli, insieme ad omogenizzati e ad altri alimenti per neonati. Nelle nostre spedizioni abbiamo consegnato di tutto, dai computer ai dispositivi elettrici. Il nostro desiderio è di aiutare in concreto».

«Qui la vita sembra scorrere in un’apparente normalità – prosegue Del Bo -, ma ovunque il pensiero della guerra è forte e continuo. Quando poi rientriamo in Italia, il nostro pensiero è sempre in Ucraina, con una nostalgia densa di ricordi e speranza. Torneremo ancora, sperando non ce ne sia bisogno. Il nostro ringraziamento va a chi ci ha supportato e ci supporta, dai soci volontari alle tante organizzazioni italiane che hanno realizzato  la raccolta di aiuti, al Seminario di Leopoli per l’ospitalità e per il supporto logistico. Un nome tra i tanti amici: grazie a Matilde Leonardi per il coordinamento».

Ed è proprio a Matilde Leonardi, direttrice della Neurology, Public Health, Disability Unit & Coma Research Centre all’Istituto Neurologico Besta di Milano, nonché coordinatrice di queste missioni in Ucraina, che cediamo la parola, per soffermarsi in particolare sulle situazioni legate alla disabilità.
«La situazione delle persone con disabilità è sempre complessa in emergenza come quelle legate a una guerra. Nello specifico, da quando è iniziata la guerra in Ucraina, a seguito dell’invasione russa, si può parlare della più grande crisi umanitaria in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale.
Prima della guerra, in Ucraina si contavano circa 2 milioni e 700.000 persone con disabilità e si stima che circa il 13% di coloro che sono dovuti scappare dal proprio Paese (11 milioni di profughi interni o esterni) avessero una disabilità.
Un anno di guerra ha colpito le persone con disabilità dell’Ucraina in maniera evidentissima, costringendole a fare i conti con barriere quali la mancanza di alloggi o di rifugi accessibili, di piani di evacuazione inclusivi, di corridoi umanitari. Una situazione ancora più preoccupante se si parla di persone quali gli adulti e i bambini con disabilità collocati in istituti. Infatti, in Ucraina, già prima della guerra, ancora moltissime persone con disabilità erano istituzionalizzate nei cosiddetti Internat (circa 220.000 persone di cui 80.000 bambini, secondo l’UNICEF), né ad oggi si hanno ancora notizie precise su ciò che è successo in particolare alle persone nelle zone occupate dai russi ad est del Paese.
Nei viaggi che ho fatto in Ucraina sin dal marzo 2022 la mia prima preoccupazione è stata di aiutare i colleghi che si occupavano di disabilità, in particolare l’amica Oksana Hdyrya, primaria di Riabilitazione Pediatrica all’Ospedale di Leopoli e responsabile della riabilitazione presso il Centro Dhzerelo. Quest’ultimo è uno dei centri per persone con disabilità più all’avanguardia dell’Ucraina, perché lavora appunto per la riabilitazione e, ove possibile, per l’inclusione sociale, l’autonomia e l’indipendenza delle persone che vi vengono seguite.
Dall’inizio della guerra il numero di persone con disabilità a Leopoli è aumentato e molti hanno trovato accoglienza proprio al Centro Dhzerelo, che ha garantito riabilitazione a quanti avevano dovuto fuggire, oltre a nuovi ausili, protesi e carrozzine a quanti li avevano persi durante la fuga dalle loro terre.
Con gli amici dell’Associazione Tesla Owners Italia, coordinati dal presidente Luca Del Bo, nei viaggi a Leopoli abbiamo portato sia all’Ospedale Pediatrico che a Dhzerelo materiali come farmaci, generatori, ma anche regali per i bambini o stampanti 3D per gli ausili.
Come detto poco sopra, il numero di persone con disabilità sta aumentando come conseguenza della guerra: a quanti già esistenti, infatti, si sommano le migliaia di veterani con danni fisici e psicologici (stimati in 50.000 al mese di febbraio scorso), oltreché tutti i feriti civili per i quali si deve prevedere sin da ora, anche se ancora in guerra, un cambiamento delle politiche ucraine di inclusione nella scuola, nel lavoro e nella vita sociale.
Anche di questo si parla nei nostri incontri a Leopoli, e l’amicizia che è nata si consolida in ogni viaggio, oltre appunto ad essere occasione di riflessioni e stimoli, sia per loro in Ucraina che per noi qui in Italia.
Occupandomi di disabilità, so che in Ucraina abbiamo davanti una lunghissima strada per ricostruire il Paese ed è necessario continuare a collaborare con i colleghi per non farli mai sentire soli nella guerra che coraggiosamente affrontano, ma anche nei progetti che si fanno per il futuro delle persone con disabilità nel loro paese, senza guerra…».

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma – Registro Stampa 7 febbraio 2023
Direttore Responsabile: Antonio Giuseppe Malafarina
Editore: FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
Segretario di redazione: Stefano Borgato

Le 3 sfide di Papa Francesco nella udienza per i membri della Pontificia Accademia per la Vita

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In occasione della Assemblea Annuale della Pontificia Accademia pro Vita nell’Aula del Concistoro in Vaticano, Papa Francesco ci ha rivolto un Discorso sviluppando tre sfide: “ …vorrei soffermarmi a riflettere con voi su tre sfide che ritengo importanti al riguardo:

(1) il cambiamento delle condizioni di vita dell’uomo nel mondo tecnologico;

(2) l’impatto delle nuove tecnologie sulla definizione stessa di “uomo” e di “relazione”, con particolare riferimento alla condizione dei soggetti più vulnerabili;

(3) il concetto di “conoscenza” e le conseguenze che ne derivano…”.

Del testo voglio sottolinearvi tre punti: (link al testo completo) 

§  “…È evidente che la forma tecnologica dell’esperienza umana sta diventando ogni giorno più pervasiva: nelle distinzioni tra “naturale” e “artificiale”, “biologico” e “tecnologico”, i criteri con cui discernere il proprio dell’umano e della tecnica diventano sempre più difficili. Perciò è importante una seria riflessione sul valore stesso dell’uomo. Occorre, in particolare, ribadire con decisione l’importanza del concetto di coscienza personale come esperienza relazionale, che non può prescindere né dalla corporeità né dalla cultura. In altre parole, nella rete delle relazioni, sia soggettive che comunitarie, la tecnologia non può soppiantare il contatto umano, il virtuale non può sostituire il reale e nemmeno i social l’ambito sociale…”

§  “…È paradossale, ad esempio, riferendosi a tecnologie di potenziamento delle funzioni biologiche di un soggetto, parlare di uomo «aumentato» se si dimentica che il corpo umano rinvia al bene integrale della persona e che dunque non può essere identificato con il solo organismo biologico. Un approccio sbagliato in questo campo finisce in realtà non con l’“aumentare”, ma con il “comprimere” l’uomo…”

§  “…di fronte a sfide attuali così articolate il compito che avete davanti è enorme. Si tratta di ripartire dalle esperienze che tutti condividiamo come esseri umani e di studiarle, assumendo le prospettive della complessità, del dialogo trans-disciplinare e della collaborazione tra soggetti diversi…”.

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