BIOMARKER DI AWARENESS E WAKEFULNESS E OPZIONI TERAPEUTICHE IN PAZIENTI CON DISORDINI DELLA COSCIENZA

E’ stato molto proficuo il confronto tra esperti al Simposio Internazionale dal titolo “Biomarkers of awareness and wakefulness and therapeutic options in patients with disorders of consciousness” MIDOC 2019 a partecipazione gratuita e formativa, accreditato ECM che si è svolto il 16 e il 17 Dicembre a Milano, presso il Centro Nazionale delle Ricerche (CNR). Il simposio internazionale era organizzato dall’Unità di Neuroradiologia e dal Coma Research Centre dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. “Il Centro Ricerche sul Coma del Besta coinvolge diverse Unità Operative dell’Istituto Besta e, da anni, ha trattato e tratta il complesso tema dei pazienti con disordini della coscienza. In questo contesto l’approccio multimodale allo studio della coscienza è uno dei temi affascinanti delle neuroscienze,” dice la dott.ssa Matilde Leonardi, Direttrice U.O.C. Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità e del coma Research Centre della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta. Il simposio internazionale è stata un’occasione di confronto e aggiornamento circa le novità diagnostiche e terapeutiche rivolte a pazienti con disordini della coscienza, data la rilevanza del tema, non solo nel panorama scientifico, ma anche per i percorsi di cura e le politiche di welfare. Il meeting ha previsto una serie di interventi da parte di esperti medici, ricercatori e neuroscienziati italiani e internazionali, intenti a confrontarsi su ciò che la ricerca scientifica e l’uso integrato di diverse metodiche (es. neuroimmagini, tecniche di neuromodulazione, registrazione elettrica) possono offrire nel panorama diagnostico-terapeutico dei disordini della coscienza per definire sia la diagnosi che l’evoluzione clinico-funzionale a lungo termine che i meccanismi fisiopatologici che sono alla base dei processi di recupero clinico-funzionale. E’ stato evidenziato come siano necessarie periodiche valutazioni multimodali che associano in maniera integrata validate metodiche di valutazione clinica ad innovative indagini strumentali di neurofisiologia e di neuroimaging. In questo contesto sono stati anche presentati i risultati del progetto di ricerca triennale finanziato dal Ministero della Salute e diretto dalla Dott.ssa Stefania Ferraro dell’unità di Neuroradiologia dell’Istituto Besta in collaborazione con il Prof. Martin Monti della University of California di Los Angeles. Data la ripercussione che tali temi hanno a livello delle politiche sociali, nella seconda giornata si è svolta una tavola rotonda con le associazioni dei familiari in modo da promuovere un confronto diretto con chi, quotidianamente, è chiamato ad interfacciarsi con i disordini della coscienza a seguito di gravi cerebrolesioni. “E’ stata l’occasione per condividere importanti novità diagnostiche, prognostiche e terapeutiche sui disordini di coscienza nel panorama scientifico in un ambiente internazionale e discutere di un tema rilevante a livello sociale”, dicono i responsabili scientifici dell’evento, Dott.ssa Maria Grazia Bruzzone, direttore dell’Unità di Neuroradiologia dell’Istituto Neurologico Carlo Besta, e Dott.ssa Matilde Leonardi, direttore della UOC Neurologia, salute Pubblica, Disabilità e Coma Research Centre istituito al Besta dal 2010. Relatori internazionali esperti nello studio del cervello e della coscienza si sono alternati durante le due giornate. Kristian Sandberg coordinatore di un progetto europeo che coinvolge più di 20 nazioni ha parlato della neuroarchitettura della coscienza e Marcello Massimini dell’Università di Milano ha fatto una lectio magistralis sui meccanismi corticali di perdita e recupero della coscienza. Tanti altri importanti relatori hanno trattato aspetti diversi tra cui il miglioramento della diagnosi alle nuove terapie che ancora non permettono di capire cosa sia la coscienza ma consentono ai pazienti di avere una migliore qualità di cura. Una tavola rotonda sull’approccio multimodale tra scienza e società con tutte le associazioni nazionali dei familiari ha concluso le due giornate di lavoro degli esperti. L’evento internazionale MIDOC 2019 ha rappresentato la sede ideale per ricordare davanti alla famiglia e a tutti i colleghi il dottor Marco Sarà, collega e amico prematuramente scomparso nel mese di ottobre e che ha rappresentato una colonna portante nel panorama nazionale e internazionale della ricerca clinica sui disordini della coscienza.